Ultimamente si parla molto di tecnologia e strumenti applicati allo smart working. Ma molti non sanno che lo smart working è iniziato tempo prima che esplodesse la pandemia da coronavirus. Pionieri del lavoro a distanza possono essere considerati gli speaker e doppiatori pubblicitari.
PROVARE PER CREDERE
Non ci credete? Parlate con chi fa questo mestiere da 10, 20 o 30 anni. Poi tornate qui. Anche il nostro lavoro - in determinate e specifiche circostanze - può essere definito smart working. Ma non è uno smart working qualunque: se fatto bene è uno smart working a livello pro. Che cosa significa? Significa che uno studio di registrazione personale, se progettato a regola d’arte, può raggiungere livelli tecnici pari o addirittura superiori a quelli raggiunti dagli studi esterni. D’altronde al giorno d’oggi le possibilità sono infinite, la concorrenza è agguerrita e per produrre in maniera professionale e duratura nel tempo è necessario avere e dare il massimo. Ecco perché ho deciso di “smontare” virtualmente il mio studio di registrazione presentando ogni strumento che uso per lavorare. In questo modo rispondo alle curiosità dei giovani che vorrebbero iniziare a guadagnare con questo mestiere eppure non sanno da dove iniziare, ma anche ai clienti curiosi che non immaginano quanta resa - e quanta spesa - ci sia dietro questa professione.
PRIMA DI TUTTO IL TRATTAMENTO ACUSTICO
Sì, lo so: tuo cugino ha detto che per registrare basta un microfono e un computer. Ma tuo cugino non conosce la differenza tra un professionista e un amatore. Purtroppo mi capita di ascoltare sempre più frequentemente materiale audio rovinato da un riverbero fortissimo. Voglio dire che si sente se registri nella tua cameretta!
Il trattamento acustico è fondamentale per eliminare il tipico effetto-eco prodotto in una stanza.
Ci sono diversi modi per aggirare il problema, il più semplice potrebbe essere attaccare qualcosa alle pareti. Puoi applicare alla tua stanza o al tuo angolo/studio dei pannelli fonoassorbenti di ogni forma e colore. La loro funzione è “assorbire” il suono che proviene dalla tua voce. Sistemate le pareti devi ricordati di passare agli angoli della stanza dove applicherai delle bass trap; pannelli ancora più spessi che “catturano” le basse frequenze.
Queste sono le bass trap presenti nel mio studio:
Gik Acoustics
Addictive Sound
Cilindrico
Ricorda che anche il pavimento e il soffitto vanno trattati acusticamente. Nel mio studio ho applicato questa moquette, semplice ma efficace anche contro il rumore prodotto dal calpestìo:
Moquette pavimento al metro
Se non ti basta puoi aggiungere una tenda insonorizzante. La tenda ha la stessa funzione dei pannelli fonoassorbenti, in più elimina possibili riflessi provenienti da una finestra. Ammesso che tu ne abbia una nei paraggi. In alternativa, se non hai una stanza chiusa da una porta, puoi avvalerti delle funzioni della tenda per creare una sorta di camerino nel quale blindare il tuo studio.
PRIMO PASSO VERSO LA TECNOLOGIA: IL COMPUTER
Dopo il trattamento acustico entriamo nei dettagli tecnici della faccenda. Per lavorare abbiamo bisogno di un computer. Il computer non deve essere per forza una macchina perfetta, però deve essere veloce durante le operazioni. Quindi Apple o Windows non fa differenza, la scelta è personale e determinata dall’esigenza. Nel mio studio c’è un Acer All In One che ho reso più performante intervenendo su alcuni componenti tecnici. Attenzione anche alla connessione Internet. Può capitare che, a un certo livello, tu debba registrare da remoto con agenzia e cliente connessi in tempo reale. Ebbene, qui bisogna evitare la figuraccia per colpa di una connessione scadente. Se puoi, connettiti con il cavo di rete piuttosto che in wi-fi.
Il resto è garantito dai software di registrazione e mixaggio.
Questi sono quelli che utilizzo ogni giorno per registrare ed editare la voce.
WaveLab
Adobe Audition
Reaper
MICROFONO E SCHEDA AUDIO: BASTA POCO SE È UAD!
Certo. Fremevi dalla voglia di scoprire quale microfono e scheda audio uso nel mio studio di registrazione. D’altronde questi due strumenti possono essere considerati primari per uno speaker. Ma quando si parla di microfoni e schede audio si apre un mondo di opinioni. Eppure ci sono due oggetti che mettono d’accordo tutti: il primo è il re dei microfoni: il Neumann U87 Ai. Il più usato negli studi di doppiaggio e speakeraggio professionali, l’U87 è un microfono leggendario che non ha bisogno di presentazioni.
Neumann U87 Ai
Al Neumann ho affiancato un altro microfono molto chiacchierato negli ultimi tempi, l’Aston Spirit.
Aston Microphones Spirit
Quindi la scheda audio. Diffidate da chi dice che ogni scheda va bene per ottenere un risultato professionale. Chi lo dice non ha mai provato l’Apollo Twin Universal Audio. Parliamo di una macchina super tecnologica che trasforma il suono in qualcosa di ineccepibile. Oltre alla qualità del suono, la particolarità dell’Apollo è la presenza e la possibilità d’uso in tempo reale dei plug-in con eventuali settaggi e spostamenti rapidi. Per la mia catena audio ho acquistato un Manley Vox Box. Il suo valore fisico supera i 4mila euro.
Apollo Twin USB Duo
Manley Vox Box
DOVE PASSA IL SUONO: LE CUFFIE
Il suono percepito dalle orecchie è qualcosa di estremamente personale. C’è chi preferisce un volume alto e chi basso, per esempio. La certezza è che per registrare la voce la nostra cuffia dovrà essere chiusa. Questo per evitare possibili “infiltrazioni” provenienti dal microfono. Per il mixaggio, invece, va bene anche una cuffia aperta. Nel mio studio sono presenti queste cuffie:
Beyerdynamic dt 770 PRO 80 ohm
Sennhesier HD 25 70 ohm
AKG K701
LE CASSE MONITOR
Se è vero che un buon risultato lo riconosciamo dall’ascolto finale, le casse monitor allora sono davvero molto importanti. Come per le cuffie, però, il discorso monitor è soggettivo. Ne trovi tante e ad ogni prezzo. Io ho le Yamaha HS5.
Yamaha HS5
CONFORT A PORTATA DI VISTA: IL DESK
Lavorare in un ambiente confortevole è importante. In questo senso bisogna mettersi nelle condizioni di operare al meglio. Per il mio studio ho scelto un desk professionale e adatto alle dimensioni dello spazio. Grazie a questa scrivania ho tutto quello che mi serve a portata di mano.
Desk da studio Pro Audio
IN CONCLUSIONE
Mi sembra evidente che per svolgere questo mestiere in maniera professionale è importante dotarsi di una strumentazione significativa. E per farlo bisogna investire un po' di soldi. Certo non è tutto, parliamo pur sempre di un lavoro artistico che necessita di una preparazione attenta e costante, oltre che di una buona dose di esperienza maturata nel tempo. Lascio al lettore ogni possibile conclusione. Non prima di aver linkato altri strumenti presenti nel mio studio.
Altri piccoli oggetti fondamentali
Monitor Curvo
Behringer HA400
Netgear Switch
Van Damme cavo bilanciato
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Mi chiamo Daniele Campanari, sono un doppiatore e speaker pubblicitario professionista. Puoi ascoltare la mia voce in tutta Italia e nel mondo.
Ogni giorno mi metto al servizio per grandi e piccole imprese. La mia voce viene scelta per campagne pubblicitarie nazionali in TV, su canali Mediaset e satellitari; e radiofoniche in onda su Rtl 102.5, Radio 105, Radio 24, Radio Rai, Radio Italia.
Ho lavorato per TIM, Mulino Bianco, IKEA, Trivago, ENI, Poste Italiane, Michelin, Edison, UCI Cinemas, Del Monte e molti altri. Il mio portfolio clienti è sempre in aggiornamento.
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